La storia della mente corre lungo i secoli
Abstract
L’attenzione dell’uomo al cervello e alla mente ha origini profonde e antiche. Conoscere il cervello significa anche affrontare un meraviglioso viaggio alla ricerca di se stessi, della propria interiorità e delle dinamiche interpersonali e sociali.
Parole chiave. Cervello, mente, neuroplasticità.
Introduzione
I più lontani studi sul cervello e la mente (anima, spirito) appartengono alla storia del pensiero e risalgono all’antica medicina dell’Egitto e della Grecia. La parola “cervello” viene usata per la prima volta in un papiro egiziano del XVII secolo a.C.
Ma è soltanto a partire dalla seconda metà del Novecento che la ricerca sul cervello diventa una disciplina autonoma dai settori che l’avevano in precedenza assorbita, come la metafisica, la filosofia, l’etica e le religioni, quando nascono le moderne neuroscienze, un insieme di discipline che hanno per oggetto lo studio del sistema nervoso e della comprensione di come il cervello possa generare la mente.
Neuroplasticità
Per secoli, si è creduto nell’esistenza di un cervello statico e immutabile. Una delle più stupefacenti scoperte delle nuove neuroscienze ha dimostrato che è vero il contrario. Il cervello ha una natura plastica. Si modella e rimodella continuamente in base alle esperienze socio-culturali e ambientali.
La neuroplasticità- scrive Giulio Maira, uno dei più grandi neuro scienziati italiani, nel suo nuovo libro “Le età della mente” (Solferino)- “è una delle caratteristiche più importanti e peculiari del nostro cervello e consiste nella capacità di cambiare struttura e funzione in risposta a stimoli esterni. Il cervello ha la straordinaria potenzialità di continuare a modificarsi e di imparare lungo tutto il corso della vita”. Il volume, scritto con Vira Carbone, raccoglie i frutti della ricerca pluridecennale di Maira, spiegando attraverso una scrittura diretta e attraente la magia della struttura, del funzionamento e dello sviluppo del congegno più intricato del mondo, analizzando per ogni età le modalità di crescita e i comportamenti utili per favorire il processo di maturazione dell’essere umano.
La plasticità cerebrale è alla base dell’apprendimento e della memoria. Ogni informazione, ogni nuova esperienza, ogni parola di questo testo determina un mutamento nel cervello. E’ una grande rivoluzione densa di prospettive sia nello sviluppo biopsichico e mentale del bambino che nel processo di invecchiamento. Una buona istruzione, un lavoro impegnativo e una vita attiva e gratificante “riducono”, per il neuro scienziato Dick Swwab, le probabilità di contrarre l’Alzheimer. “Use it or lose it”: usalo (il cervello), altrimenti lo perdi. Tutto questo conferma l’idea di S. Ramòn y Caial, uno dei padri delle neuroscienze, secondo cui “Ogni essere umano, se è incline a farlo, può essere lo scultore del proprio cervello”.
Noi siamo il nostro cervello
Il cervello è ritenuto dai neuro scienziati la struttura più complessa e straordinaria dell’universo conosciuto. Una realtà già intuita da Emily Dickinson, la più grande poetessa americana, la quale scrive, in una bella poesia del 1862, che “Il cervello è più grande del cielo. E’ più profondo del mare”, poiché tutto il mondo in qualche modo è contenuto nel cervello. Il premio Nobel per la medicina Rita Levi-Montalcini affermava che il cervello “non ha colonne d’Ercole. E’ infinito, non ha confini”.
Tutto quello che facciamo e pensiamo avviene nel nostro cervello: gioia, pena, dolore, paura, pianto non hanno “altra fonte che il cervello” (Ippocrate). Con i suoi cento miliardi di neuroni, quest’organo meraviglioso con il suo sistema nervoso, il sistema sensoriale e una coscienza ci permette di conoscere, valutare e decidere: noi siamo il nostro cervello.
Le scoperte neuroscientifiche
Gli studi neurobiologici portano a scoperte fondamentali in ambito della biologia molecolare, della coscienza, del linguaggio, dell’attività cognitiva e affettiva. Questi progressi sono resi possibili grazie ad una grande quantità di dati provenienti dalle stupefacenti metodiche di brain imaging, della sperimentazione animale e dall’indagine clinica. Queste tecniche rendono possibile l’esame delle regioni del cervello, mentre il soggetto compie certe azioni, come leggere, scrivere, parlare, ascoltare, muoversi, oppure in condizione di riposo. Inoltre, esse permettono di comprendere gli aspetti più intimi e privati dei nostri pensieri e desideri, come pensiamo, agiamo e che cosa proviamo.
E’ una svolta epocale capace di sconvolgere non soltanto i metodi di diagnosi e cura in medicina e psichiatria, ma anche la nostra visione del mondo e le nostre millenarie concezioni, a partire dai sistemi filosofici.
Le nuove neuroscienze concorrono a delineare una nuova visione dell’uomo, che sostituisce l’antica concezione spirituale. La mente cade in tal modo sotto il dominio del metodo scientifico, sperimentale. Essa diventa un evento fisico, neurologico. Gli stati mentali sono stati neurofisiologici. C’è dunque identità e unità tra cervello e mente.
Fatto che apre nuovi scenari nella conoscenza e nella comprensione del mistero e del fascino del cervello e della mente.
Una grande visione dell’uomo e del mondo
Abbiamo bisogno di elaborare una grande visione dell’uomo e del mondo, che concorra ad approfondire l’essenziale della persona, alla ricerca del senso dell’esistenza, del modo di vedere la realtà, rendendo la vita più profonda e feconda di proiezioni, progettualità, prospettive e dimensioni spirituali. L’essere umano, in questo contesto, acquisisce un valore intrinsecamente ontologico e quindi etico.
Infatti, ogni giorno, in ogni momento della nostra esistenza, si verifica, concordiamo con Edoardo Boncinelli, un miracolo, “forse il miracolo più grande del creato”. Questo miracolo è la grande capacità del cervello e della mente di creare sempre nuove emozioni, idee, pensieri, progetti.
Finora, le straordinarie scoperte delle nuove neuroscienze mostrano come si evolve il cervello, dal concepimento all’ultima età, come promuove la conservazione dell’uomo e della specie, come si differenzia il cervello dei maschi da quello delle femmine, come avviene il processo di invecchiamento e come insorgono le malattie della vecchiezza, le demenze senili e le devastanti patologie di Helzheimer e di Parkinson, come funzionano la memoria e l’apprendimento, come si sviluppa il comportamento morale, come nascono i disturbi psichiatrici, i danni cerebrali, le dipendenze, l’autismo, la schizofrenia, le cure. Il cervello determina in sostanza chi siamo, i nostri successi e i nostri limiti. Negli ultimi anni, abbiamo appreso sulla mente più che nei precedenti cinquemila anni.
Conclusione
Nell’ampia varietà delle ricerche filosofiche e scientifiche non c’è argomento più affascinante di quello che cerca di indagare il cervello e la mente. Per i neuro scienziati, è la sfida più rivoluzionaria e avvincente del XXI secolo, la più grande e straordinaria avventura mai tentata dalla specie umana.
Queste scoperte aprono dunque nuovi, meravigliosi scenari nella conoscenza dei misteri del cervello e della mente.
Ma la vera sfida si fa con noi stessi riusciremo a creare materia dall’intelletto?
gli organi sensoriali possono espandere o dare un significato alla sensazione da acquisire mentre la mente nutre il cervello?
forse la sfida quotidiana tra realtà e immaginazione , portare se stessi oltre i limiti della persona in assenza totale di gravità , si il concetto di base è la biofisica della molecola , e , quale si presta meglio al gioco se non quella su cui è basata la tavola periodica un insieme fuso in un granello che passa scorrendo tra i coni di una clessidra , il tempo è il suo scopo.
L’effetto temporale dona flessibilità allo spazio che inizia con C (velocità della luce) e termina con h (infinito piccolo).
Che rimane di tutto ciò , un frammento che rompe queste 2 costanti e crea complicità fra coerenza e rifrazione per dare adito alla fotosinapsi.