[button link=”https://www.neuroscienze.net/wp-content/uploads/2017/04/I-3-cervelli-in-grafologia.pdf” type=”big” color=”purple” newwindow=”yes”] Scarica l’articolo in PDF[/button] Nell’evoluzione dei primati (30 milioni di anni fa), il genere “homo” si è sviluppato alcuni milioni di anni fa, dopo l’australopiteco (5 milioni di anni fa) attraverso l’ ”homo habilis” (2.5 milioni di anni fa) e l’ ”homo erectus”. Circa 200 000 anni fa si ebbe un ulteriore passo avanti con la nascita dell’ ”homo sapiens” che divenne “homo sapiens sapiens” circa 50 – 30.000 anni fa. In quest’ultima fase dopo la parte più antica del cervello (rettiliana), e la parte intermedia (limbica), il cervello umano si è arricchito del lobo frontale che, da alcuni autori è chiamato anche lobo della civiltà (decisione, strategia, pianificazione, scelta, obiettivo e relazioni con le altre parti del cervello attraverso milioni di sinapsi). Il passato ancestrale e preistorico della specie è documentato dal cervello uno e trino che contiene tre strati della nostra storia evolutiva. La “ neocortex” è la porzione specificamente umana, la più recente, madre del pensiero astratto, e con lo sviluppo del lobo frontale diventa il direttore d’orchestra di tutto l’insieme cerebrale. La è il cervello limbico, deputato nall’emozioni, agli affetti, e in parte alla lotta e alla fuga. L’ , il cervello rettiliano segue i programmi ancestrali, è abbastanza ritualistico ma in esso predominano gli istinti primitivi (cibo, sesso, sopravvivenza) e in alcune fasi critiche esistenziali sostituisce il cervello corticale soprattutto in decisioni rapide, estreme, veloci. Questa situazione complessa è molto affascinante e si può vedere anche nella scrittura. La persona che vive in equilibrio tra i tre cervelli è una personalità armonica ed eccezionale, estremamente positiva per sé e per gli altri. In realtà è rarissimo il riscontro grafico e reale nella vita di tutti i giorni di questo equilibrio. E spesso predomina un cervello su gli altri due. Questo ci rende ancora di più unici e irripetibili. Con la nostra storia genetica ed epigenetica, ambientale e relazionale (condizionamenti, traumi, imprinting) ognuno di noi è diverso dagli altri. In questo studio grafologico ho analizzato più di 50 scritture di personaggi diversi. Le scritture sono state scelte casualmente e prese da internet. Non c’è stata nessuna scrittura risultata in equilibrio tra i tre cervelli. In compenso ho cercato di affrontare l’organizzazione grafica rispetto alla particolare dominanza cerebrale. Lo studio grafologico è stato immediato (ictu oculi), quasi en passant. Di molti autori grafici non conoscevo né la biografia, nè la biologia comportamentale.