Le Afasie

L’afasia è un disturbo del linguaggio, che non rientra nella classificazione dei vari tipi di mutismo. Inoltre, è da considerarsi indipendente da disturbi dell’apparato fonatorio, come dell’organo uditivo.

L’afasia si concretizza nella perdita della capacità di esprimere o di comprendere le parole. Questi due specifici casi prendono rispettivamente il nome di afasia motoria (detta anche afemia) e afasia di comprensione (detta anche afasia sensoriale).

Possono essere altresì individuati due modelli di interpretazione: 

  • Il modello di Wernicke-Geschwind per il processo dell’informazione ricevuta tramite l’ascolto
  • Il modello di Wernicke-Geschwind per il processo dell’informazione ricevuta tramite la lettura

Il modello di Wernicke-Geschwind per il processo dell’informazione ricevuta tramite l’ascolto

Il modello per il processo del linguaggio si puo’ spiegare meglio esaminando le differenze tra l’integrazione di una parola sentita e di una letta. Secondo questa teoria, nel sentire una parola l’informazione viene trasferita dall’apparato auditivo fino al nervo auditivo e al corpo genicolato medio. Dopodiche, l’informazione viaggia fino alla corteccia auditiva primaria (area 41 di Brodmann) e continua fino alla corteccia auditiva superiore (area 42 di Brodmann), prima di essere condotta a una regione particolare della corteccia di associazione parieto-temporo-occipitale, il giro angolare (area 39 di Brodmann), dove viene processata l’informazione visuale, auditiva e tattile afferente. Da qui, l’informazione si proietta all’area di Wernicke (area 22 di Brodmann) responsabile della comprensione del significato della parola e grazie al fascicolo arcuato finisce all’area di Broca (area 45 di Brodmann), dove questa riproduzione auditiva si trasforma nella struttura grammaticale di una frase per essere espressa. L’informazione sul modello sonoro della frase passa all’area della corteccia motoria per la vocalizzazione.

Il modello di Wernicke-Geschwind per il processo dell’informazione ricevuta tramite la lettura

Secondo il suddetto modello l’informazione visiva di una parola si trasferisce dalla retina al corpo genicolato laterale e in successione alla corteccia visiva primaria (area 17 di Brodmann). In seguito l’informazione passa a un centro di livello superiore (area 18 di Brodmann) per essere poi condotta al giro angolare della corteccia di associazione parieto-temporo-occipitale per farla arrivare all’area di Wernicke dove viene trasformata in una rappresentazione fonetica (auditiva) della parola. Il modello fonetico della parola viene condotto tramite il fascicolo arcuato all’area di Broca.
Secondo il modello originale di Wernicke e Geschwind, una lesione dell’area di Wernicke risulta in una incomprensione del linguaggio parlato. Se la lesione si estende posteriormente e inferiormente all’area di Wernicke potrebbe influenzare anche la via responsabile del ‘input’ visivo del linguaggio, di conseguenza il paziente sara’ incapace di capire il significato di quello che legge e sente.

Una lesione dell’area di Broca non influenzerebbe la comprensione orale e scritta pero’ provocherebbe un’alterazione importante del linguaggio parlato e i modelli per i suoni e per la scrittura del linguaggio non verrebbero trasferiti a la corteccia motoria.

Una lesione del fascicolo arcuato che sconnette l’area di Wernicke da quella di Broca interromperebbe il flusso normale del linguaggio. Specificatamente, l’‘input’ auditivo non verrebbe condotto all’area di Broca responsabile della produzione del linguaggio parlato, inoltre la normale retroalimentazione della produzione del linguaggio e la sua comprensione verrebbero interrotte.
Questo modello si basava sulle lesioni piu ampie che si estendevano al di la delle aree di Broca e Wernicke. Quando le lesioni sono limitate i sintomi che un paziente presenta sono quelli tipici di queste due aree che vedremo a continuazione.

Afasia di Wernicke

E’ caratterizzata da un importante deficit di comprensione. La lesione influenza principalmente l’area di Wernicke che si trova nella circonvoluzione temporale superiore, anche se si puo estendere ad aree superiori e inferiori ad essa (aree 37 e 40 di Brodmann) e puo’ influenzare la comprensione dell’input tanto visivo come auditivo. Dobbiamo capire che non c’e solo un modulo nella corteccia temporale laterale che si potrebbe identificare con l’area di Wernicke, ma si parla di una rete di connessioni piu ampia. E interessante sapere che le persone multi-lingue hanno moduli in numerose aree che rappresentano ogni lingua che sanno parlare. Comunque, una lesione di quest’area lascia il linguaggio parlato fluido e quasi normale, nonostante queste persone presentano dei problemi piu moderati nella produzione del linguaggio. Possono avere difficolta a trovare la parola giusta o impiegare una parola o una combinazione di parole erronee (parafasia). A volte aggiungono sillabe alle parole o parole addizionali alla fine della frase (neologismi). Queste persono falliscono a comunicare l’idea che hanno in mente (linguaggio vuoto) e non sono coscienti di questo loro problema. Puo’ essere influenzate anche la lettura e la scrittura. Il linguaggio puo essere eccessivo (logorrea): questo fenomeno si chiama ‘pressione del linguaggio’. A volte, nell’usare tante parole per esprimere qualcosa si impoverisce il significato della frase stessa. In generale non ci sono altri sintomi neurologici ad eccezione dell’informazione neuronale del campo destro che in alcuni casi particolari puo essere difettuosa.

Afasia di Broca

Una lesione all’area di Broca preserva in gran parte la comprensione mentre la produzione del linguaggio viene seriamente danneggiata. I pazienti hanno una lesione nella corteccia di associazione motoria del lobulo prefrontale che si puo estendere fino alla parte posteriore della terza circonvoluzione frontale (aree di Brodmann 44 e 45 che fanno parte dell’operculo frontale). Nei casi piu difficili possono essere daneggiati anche le regione circostanti premotorie e prefrontale (aree 6, 8, 9, 10 e 46). Il deficit nella produzione del linguaggio varia da un paziente quasi muto a un linguaggio lento, riflessivo, usando parole e frasi molto primitivi. I sostantivi vengono usati al singolare, i verbi all’infinito o participio. Eliminano gli articoli, gli aggettivi, gli avverbi. Non capiscono gli aspetti della sintassi che non sono capaci a riprodurre. Contrariamente ai pazienti di Wernicke nell’afasia di broca le persone sono coscenti degli errori grammaticali del deficit che hanno. Per questo cercano di usare sempre le regole grammaticali basilari. Trovano difficolta nel leggere a voce alta e la scrittura puo essere anomala. L’area di Broca e’ anche coinvolta nella produzione del linguaggio scritto tenendo conto non solo la relazione con il segmento laterale della circonvoluzione precentrale ma anche il segmento medio della circonvoluzione precentrale che controlla i movimenti delle estremita’ distali superiori con le quali scriviamo. Un danno in questa parte inferiore del lobulo frontale, in particolare il terzo posteriore della crconvoluzione frontale inferiore inficia l’espressione del linguaggio scritto.

Dott.ssa Danjela Ibrahimi
PhD in Optometry and Visual Training.

Bibliografia

  • The Frontal Lobe, Development, Function and Pathology. Edited by Jarl Risberg and Jordan Grafman. Cambridge, University Press.
  • Encyclopedia of the Human Brain. Editor-in-Chief, V. S. Ramachandran University of California, San Diego.
  • Las Afasias, Alfredo Ardila. Department of Communication Sciences and Disorders
  • Florida International University of Miami, Florida, EE.UU, 2006.

[box type=”info”] foto: http://giornale.ilsettimosenso.com/ SMM/FotoArticoli/754-TitoloAfasia.jpg[/box]

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