Biofotoni, Quanti di Vita

Dibattito in Preparazione dl Convegno del 28 SETT 2017 su BIOFOTONI ed ENERGIA per la VITA
c/o la Accademia dei Georgofili in Firenze.

 

FOTONE = QUANTO DI LUCE

Le cellule di ogni sistema vivente producono deboli quanti di luce (bio-fotoni) nell’intervallo di frequenze UVA e Visibile che derivano da il metabolismo di molte molecole capaci di strutturare nei loro sequenze delocalizzate di doppi legami,tali frequenze come è possibile dedurre dai loro spettri di assorbimento .         La maggiorparte dei biofotoni di origine metabolica probabilmente si disperdono a causa di fluttuazioni ambientali disordinate  e degradano pertanto la loro energia.

Diversamente i DNA’s emettono “Biofotoni Coerenti” cosi che circa il 90 % dei biofotoni che sono misurabili come emissione delle cellule sono quelli messi dai DNA’s  poiche vengono stabilizzati in termini di temporanea coerenza quantistica.

I Biofotoni sono pertanto una evoluzione biologica dei fotoni emessi dal campo elettromagnetico solare in quanto sono una forma innovativa di “Energia Strutturata come Coerente” emessa  da parte dei tessuti viventi ed in particolare dai DNA’s , che gia’ in antichita’ era conosciuta con il termine di “Energie Sottili”.

Il DNA cosi come ogni cellula nel suo metabolismo emette segnali biofotonici caratteristici della vitalita’ del sistema biologico a cui appartengono, la cui informazione puo’ essere riprogrammata agendo sul rapporto tra genetica ed epigenetica . (1)

In particolare è necessario comprendere come I biofotoni costituiscano una evoluzione biologica dei Fotoni della luce solare.

Infatti per comprendere il loro ruolo come energia ed informazione per la vita e’ necessario partire dalla attiita’ quantistica della “fotosintesi clorofilliana” dove i fotoni di luce visibile ed UV vengono assorbiti dalle membrane tiliacoidi del cloroplasto, che contengono clorofilla ed altri cromofori e che nel loro insieme  funzionano come un “complesso antenna (LHC)” per il trasferimento delle transizioni di energia strutturata come quanti di luce provenienti dal diagramma dei livelli elettronici della clorofilla , tali quanti di energia detti “eccitoni” vengono trasmessi al  DNA del Cloroplasto che  li riceve ed ingloba , nella sua struttura di informazione genetica . (2).

Inoltre la doppia elica del DNA puo’ essere considerata una antenna nanometrica ricetrasmittente capace da un lato di acquisire quanti di luce dalle transizioni di livelli energetici “eccitoni” , mentre dall’ altra elica polarizzata in modo opposto funziona come una emittente  di biofotoni amplificati e coerenti . Questa possibilita’ è stata sperimentata tecnologicamente includendo una sezione di DNA tra due particelle di oro(3).

 

Il DNA del cloroplasto , come qualunque altro  DNA agisce inoltre anche come un laser (light, amplification by stimulated emission) producendo l’ entanglement degli eccitoni nella sua doppia elica che si comporta come una cavita’ risonante bidimensionale, a dimensione nanometrica (2.5 nm di diametro), e come guida d’onda trdimensionale della lunghezza di circa un metro, generando in tal modo la coerenza quantistica dei segnali di informazione ,che vengono irradiati a distanza dal DNA come Biofotoni , i quali  pertanto assumono la capacita di guidare con precisione il complesso processo di sintesi che per tramite la conversione ATP/ADP// NADPH/NADP+ ( tra i 260 nm e i 340 nm), trasforma CO2+Acqua in Zuccheri rilasciando ossigeno nell’ aria.

“Dominio di Coerenza in Acqua –Attivata”

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Quanti di Vita : L’emissione biofotonica del DNA in ogni sistema vivente

 

Il DNA è stato nella “concezione meccanica della scienza” (4) esclusivamente considerato come la struttura che contiene le informazioni genetiche necessarie per la sintesi delle proteine, ottenuta per copiatura per contatto dei “geni” che sono la base dell’identità degli organismi viventi. In vero sappiamo che il trasferimento della informazione genetica è svolto  solo da una piccola porzione funzionale del DNA a tale scopo ( circa il 5%) mentre il restante 95% è stato considerato  “DNA spazzatura”  poiche’ appariva come inattivo nell’ ambito del modello meccanico di interpretazione scientifica.

I nuovi studi e le ricerche di “biologia quantistica” piu recenti ed avanzate hanno compreso il ruolo fondamentale della emissione di biofotoni del “DNA-Antenna” nel conferire vitalita’ ai  sistemi viventi, in quando guida interattiva di segnali di informazione sia genetici che epigenetici organizzati al fine di veicolare tutti i processi cellulari fisiologici e neurologici.

In tale contesto di innovazione quantistica della biologia, va notato che ciascun DNA  agendo in un sistema acquoso nel mentre irradia biofotoni  amplia il proprio dominio di coerenza quantistica , per tramite la capacita dell’ accoppiamento sincronico di ponti ad H. dell’ acqua, mediante il quale si attivano le naturali proprieta’ di trasferimento e memorizzazione dei segnali di informazione dell’ acqua , che divengono recepite da vari ricettori molecolari –risonanti proprio al fine di attuare ordinate funzionalita’ enzimatiche e metaboliche.

I biofotoni  sono pertanto una “nuova forma di “Energia Biologica”  strutturata come coerenza quantistica” ed attiva in un sistema acquoso associato al DNA –Antenna .

Il tema della importanza biologica dei  “Biofotoni Coerenti”  intesi come “Quanti di luce per la Vita” ,sara’ il fulcro della attenzione ed impegno di innovazione che dedicheremo al convegno del 28 Settembre pv. a Firenze a cui vi invitiamo tutti a partecipate attivamente per dare sviluppo ad un network transdisciplinare finalizzato a favorire una formidabile capacita creativa scientifica e culturale che è espressione dell’ argomento  :”Biofotoni ed Energia per la Vita”. (6)

 

Biblio- on –Line

(1) –Biofotoni e salute: http://comitatomcs.eu/wp-content/uploads/2017/03/Alimentazione-e-biofotoni.pdf

(2) IL CLOROPLASTO:http://sfp.unical.it/modulistica/Biologia%20VII%202015.pdf

(3) DNA-ANTENNA: http://www.gsjournal.net/old/science/manzelli43.pdf ; http://www.gsjournal.net/old/science/manzelli4.pdf ; https://www.photonics.com/Article.aspx?AID=51562

(4) – Meccanicismo: http://www.scienzaeconoscenza.it/blog/scienza_e_fisica_quantistica/il-crollo-del-vecchio-paradigma-meccanico-della-scienza ; http://www.altrogiornale.org/biofotoni-la-vita/

(5)-Biophotons and DNA : http://biophysics.sbg.ac.at/paper/biosem-yip-2006.pdf

(6)- https://www.retedeldono.it/it/progetti/espansione-globale-degli-osservatori-sulla-creativita-network/cultura-naturale-i-biofotoni

 

 

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2 risposte

  1. Bisogna lavorare nel delicato ma efficente rapporto tra genetica ed epigeneteca per sfruttare al meglio l’energia sottile prodotta.
    Sicuramente l’attivita quantistica biofotonica per eccellenza appartiene alla sintesi clorofilliania e agisce solo sul dna mentre noi sfruttiamo l’epigenetica con effetti energetici inferiori ma a livello mitocondriale piu efficaci creando il nostro dominio di coerenza tuttaltro , che con un laser , ma con perle di saggezza.
    Il sistema acquoso che irradia i biofotoni è dato da il legame tra genetica ed epigenetica che sostanzialmente fa la differenza.

  2. Davanti ad articoli come questo resto sconcertato dal fatto che si riescano a costruire teorie come castelli di sabbia,cioè senza alcun minimo fondamento,in questo caso sopratutto di tipo logico.
    Come prima impressione la teoria della “comunicazione biofotonica” si potrebbe accostare a quella della memoria dell’acqua a cui in parte si ricollega, dove si cerca di fornire una base scientifica ad alcuni principi della medicina omeopatica che presuppongono che l’acqua in forma liquida mantenga una “impronta” delle sostanze con cui entra in contatto,un genere di stampo tipo “la moltiplicazione dei pani e dei pesci”.
    Sicuramente l’acqua interagisce con le molecole nel citoplasma,ma l’unico tipo di informazione che potrebbe essere immagazzinata e trasmessa dalla molecola dell’acqua dovrebbe essere rappresentata esclusivamente da una grandezza di tipo ”energetico quantitativa“,la quale permettendo la creazione in più punti del citoplasma di specifici livelli energetici,rende possibile la coesistenza e il metabolismo delle migliaia di molecole che conosciamo, un numero che nella cellula umana è superiore a quello di qualsiasi altro essere vivente; non dovrebbe quindi essere una coincidenza che l’uomo possieda il sistema nervoso più complesso che esista.
    Il fatto che il 90% dei biofotoni emessi dalla cellula derivino dal DNA si può spiegare con il rapporto esistente tra la concentrazione di quest’ultimo e il limitato numero delle molecole base che lo compongono ,cioè solo le quattro basi azotate e le molecole circostanti che lo selezionano e lo attivano, e la bassa concentrazione e grande numero di molecole presenti nel citoplasma,che sono costituite dalla combinazione di venti aminoacidi differenti; da ricordare che la tecnica per la misurazione dell’energia prodotta dai “biofotoni coerenti” è sempre la stessa che viene utilizzata in astronomia.
    L’idea “che nel DNA un filamento contenga le informazioni sottoforma di biofotoni che attraverso ponti idrogeno vengono passate all’altro filamento funzionante come un’antenna che manda segnali per dirigere la vita di una cellula,e che addirittura riesca anche a influenzare i neuroni a distanza al fine di veicolarne i processi neurologici” mi sembra parecchio campata in aria.Sulla stessa copia viene “spiegata” la fotosintesi clorofilliana con delle assurdità ancora maggiori,evidenti anche ad una persona di basso livello scolastico come il sottoscritto.Utilizzare, la frequenza di emissione dei biofotoni derivata e amplificata dalla coerenza quantistica per innescare un laser costituito da un filamento del DNA dei cloroplasti capace di indirizzare il suo raggio e trasferire “energia biofotonica” all’interno di questi ultimi, non servirebbe a niente perché l’energia verrebbe diluita e persa lungo la strada.
    L’energia libera si dovrebbe trasferire e muovere all’interno del citoplasma come l’energia di una frequenza portante le informazioni all’interno di una rete telematica,ma con la differenza sostanziale che questo tipo di”segnale” sottoforma esclusiva di energia rappresentata da una frequenza elettromagnetica, principalmente, non viene amplificato e può venire per un tempo molto breve accumulato dal ripetitore.
    Nel citoplasma il FAD potrebbe fare la parte di un ripetitore,accumulatore e stabilizzatore di energia libera,mentre il NAD comportarsi come un semplice ripetitore stabilizzatore,e l’ATP come trasportatore e stabilizzatore finale di energia libera;anche se questi tre manipolatori di energia sono tutti in grado di assorbire direttamente l’energia prodotta dai mitocondri,gli ultimi due devono lavorare all’interno della gamma energetica del FAD. Questi tre tipi di “trasmettitori” dovrebbero garantire la distribuzione capillare della precisa gamma energetica presente all’interno del citosol come i ripetitori per le telecomunicazioni garantiscono la copertura di un territorio.L’energia prodotta nei mitocondri può essere utilizzata dalle proteine più vicine o venire distribuita in “cascata verso il basso “ in ogni punto della cellula dove deve essere garantita.Per esempio l’iperfosforilazione della proteina TAU ,probabile punto di innesco dell’alzheimer, può essere l’indice di uno squilibrio “metabolico energetico”del citoplasma presente tra il microtubulo-principale punto di riferimento energetico della cellula- e la membrana plasmatica,dovuto a tare genetiche delle proteine che lavorano in zona o a livelli energetici non adeguati,presenti.
    La tendenza al raggiungimento di una bassa entropia della gamma energetica dovrebbe essere il vero motore che muove la vita cellulare
    La riduzione di questa “gamma” nel tempo può essere la causa dell’invecchiamento di un organismo,di tutte le cellule in generale, ma più evidente nei neuroni,dove alcune predisposizioni genetiche possono solo anticipare le patologie neurodegenerative destinate prima o poi a presentarsi;una predisposizione per un DNA e una cromatina “sani“che permettano ai mitocondri di lavorare bene dovrebbe essere il presupposto per una buona vecchiaia.
    Continuando a ignorare la chimica ufficiale … si può ipotizzare che in biologia non dovrebbero esistere livelli energetici assoluti nello svolgimento delle funzioni metaboliche da parte delle molecole-proteine, perché questi livelli vengono creati sul momento; due proteine per unirsi devono essere in grado di creare in base alla propria composizione strutturale di aminoacidi- con l’aiuto di enzimi che livellano l’ambiente rendendolo energeticamente neutro -un unico livello energetico comune, lavorando sempre all’interno di una gamma energetica a sua volta non assoluta,ma che entro precisi limiti ne deve garantire un corretto metabolismo.Due molecole dovrebbero attrarsi e unirsi come i poli opposti di due magneti solo nel caso riescano a sincronizzare le rispettive frequenze di emissione, mentre dei normali magneti si attraggono e si uniscono semplicemente avvicinando i poli opposti.
    Arrivati a questo punto del discorso,abbastanza delicato perchè completamente fuori dal seminato, per andare avanti bisognerebbe capire con precisione cos’è l’energia libera,cioè il tipo di energia che rende possibile il metabolismo di una cellula,e magari risalirne le origini e arrivare a domandarsi cos’è l’elettromagnetismo,o meglio ancora cosa siano la piezoelettricità,il magnetismo e la corrente elettrica;ma per il momento quello che interessa è cercare di rispondere alla prima domanda.
    L’energia libera “biologica“ dovrebbe derivare da una combustione completamente diversa da quella classica che conosciamo che è di tipo esplosivo, cioè immediata e dipendente dalla disponibilità di comburente.Questo “nuovo” tipo di combustione è resa possibile dal particolare ed esclusivo ambiente in cui avviene, cioè il citosol,infatti al suo interno il coenzima A è in grado di alzare il livello energetico locale,comportandosi come un innesco per la combustione seriale della molecola di piruvato nel ciclo dell’acido citrico,dove viene bruciato in sequenza un solo carbonio dei tre costituenti la molecola.
    In pratica la CO2 liberata nella combustione all’interno dei mitocondri non dovrebbe essere la stessa espulsa dalla cellula perché viene prima “allegerita “della componente energetica che costituisce appunto l’energia libera,la quale venendo assorbita dalla molecola d’acqua diffonde poi come in un conduttore elettrico,all’interno del citosol, attraverso i canali ionici influenzandone i due ambienti che sono messi in comunicazione, e scorrendo anche l’interno delle proteine ne determina il momento della loro formazione e attivazione , e della loro disgregazione.
    Questa fantasiosa versione della catena respiratoria e della fosforilazione ossidativa metterebbe in discussione la totalità degli assunti che riguardano la chimica, e perciò mi rendo perfettamente conto che questa personalissima teoria è “leggermente “ fuori dalle regole e fuori di testa, anche se comincia a delinearsi abbastanza completa; nonostante tutto questo mi sembra una teoria che possa rientrare in un minimo di logica, almeno fino a quando le attuali teorie sulla composizione della materia resteranno tali e non diventeranno certezze.

    Fiorenzo Masotti

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